Cienfuegos è una città coloniale della costa sud, fondata all’inizio dell’800 da dei coloni francesi, prosperata inizialmente grazie alla canna da zucchero e al distretto industriale e portuale, sviluppatisi durante il XX secolo. Urbanisticamente la città si divide in due parti: una più centrale che si sviluppa attorno ai portici del Prado e del Parque Martì, e l’area marittima di Punta Gorda, una sottile lingua di terra che si protende nel Mar dei Caraibi, sulla quale si trovano svariati edifici d’epoca, alcuni dei quali restaurati. Nel 2005 Cienfuegos è stata dichiarata Città Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Noi arriviamo in città verso le 6 di sera, salutiamo i padroni di casa e andiamo a vedere il tramonto a Punta Gorda, una località a pochi chilometri dal centro storico, dove c’era un bel Malecón con case storiche, in rovina, e qualche bella villa ristrutturata dal governo e trasformata in ristorante statale.
La mattina dopo partiamo “presto” alla volta della Laguna Guanaroca, un parco naturale in cui si possono avvistare fenicotteri rosa, pellicani, aironi e avvoltoi. Purtroppo non riusciamo a partire col primo gruppo delle 8, già al completo, e alle 9 fa già veramente troppo caldo, inoltre il ragazzo che remava sulla nostra canoa ci spiega che in questa stagione i fenicotteri migrano in Florida per la riproduzione. Riusciamo comunque ad avvistare un paio e qualche pellicano.
La laguna si trova ad una decina di kilometri dal centro, se non siete autimuniti, potete farvi chiamare un taxi dai padroni di casa; il taxista vi aspetterà sicuramente fino alla fine del giro.
Dopo la laguna torniamo in città per visitare il centro storico, prima di pranzo. La piazza principale è abbastanza piacevole, con edifici storici ristrutturati e pittoresche macchine degli anni 50, molte delle quali convertite a taxi, che passano di qua e di la. Passeggiamo anche per le stradine pedonali limitrofe, in cui si trova un mercatino dell’artigianato.
Dopo pranzo, vista la mia fissa per gli orti botanici, decidiamo di passate appunto al Jardin Botanico, il più antico di tutta l’isola, prima di lasciare la città. Avevo letto grandi cose su questo posto, sapevo che era grande e che non è propriamente il posto in cui si vanno ad annusare i fiorellini, ma è famoso per la sua ricca collezione d’alberi, e di come si andasse in giro con dei tour guidati su delle camionette. Potete quindi capire il mio disappunto e la mia frustrazione quando mi sono trovata in un posto in stato di totale abbandono e con guide pigre e svogliate, servizi inesistenti e percorsi non marcati. Delle camionette ovviamente neppure l’ombra. Partiamo quindi verso Trinidad sperando di avere più fortuna.
Dove abbiamo dormito
“Bella Perla Marina” Casa Señor Waldo (t. +53 43-51-89-91, bellaperlamarina@yahoo.es
Dove abbiamo mangiato:
La Finca del Mar a Punta Gorda (non male, ma veramente troppo troppo caro per gli standard cubani)
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